Requisiti per sposarsi in Italia essendo stranieri

20 marzo 2019

 

Se l’Italia è una delle nazioni più scelte dalle coppie straniere per coronare il loro sogno d’amore (e la Toscana è al top in questa speciale classifica) un motivo ci sarà: clima ideale, incantevoli città intrise di arte e storia, ville e castelli fiabeschi, chiese e cattedrali meravigliose e, non per ultimo, piatti della tradizione invidiati in tutto il mondo. Il numero di matrimoni tra stranieri celebrati in Italia cresce ogni anno a dismisura e il trend è destinato a continuare anche quest’anno.

Da un punto di vista legale, ci sono diverse pratiche burocratiche da seguire perciò tieniti pronto a preparare un po’ di scartoffie: per facilitarti il compito, ecco un elenco con tutti i requisiti che un cittadino straniero deve avere per sposarsi in Italia.

matrimonio in toscana

La Toscana è la regione con il più alto numero di matrimoni di stranieri…

Che tipo di matrimonio si può celebrare in Italia?

L’Italia occupa un posto speciale nel cuore di coppie provenienti da ogni parte del mondo. La maggior parte dei matrimoni viene celebrato secondo rito civile o religioso (quasi sempre rito cristiano in Chiesa), ma sono legalmente vincolanti anche matrimoni celebrati seguendo i precetti di altre religioni, tra cui quella Ebraica, Musulmana o Induista.

Tuttavia, a prescindere dalla nazionalità e dalla fede religiosa, per sposarsi in Italia i cittadini stranieri hanno bisogno di alcuni documenti obbligatori.

Requisiti necessari per un matrimonio in Italia

Che sia una cerimonia civile o religiosa, chiunque può sposarsi in Italia visto che non vi è alcun obbligo legale di residenza per un matrimonio. Ci sono però alcuni requisiti e documenti necessari ad un cittadino straniero che vuole convolare a nozze in Italia.

Tra i più importanti c’è sicuramente il Nulla Osta, certificato rilasciato da un’autorità legale del paese di provenienza che attesti non vi sia alcun impedimento legale al matrimonio. Il Nulla Osta, necessario per le pubblicazioni, può essere rilasciato dall’Ambasciata o dal Consolato della nazione di appartenenza presente in Italia o da autorità competenti nel paese d’origine. In alcuni casi il Nulla Osta può essere sostituto da un Certificato di Capacità Matrimoniale, da un Atto di Notorietà o da una Dichiarazione Giurata. La tipologia di documento dipende dalla nazionalità della persona.

Altro requisito fondamentale per sposarsi in Italia è un documento d’identificazione, come ad esempio il passaporto, obbligatorio affinché il matrimonio sia legalmente vincolante. A seconda del paese di origine o in determinate situazioni, oltre al documento d’identità potrebbero essere richiesti anche altri atti aggiuntivi, come ad esempio il certificato di nascita.

scelta auto per il matrimonio

Un matrimonio in Italia ovviamente dev’essere organizzato “all’Italiana”

Un suggerimento è quello di controllare per tempo la validità dei documenti (non scaduti) e assicurasi che tutti siano perfettamente integri e leggibili e mostrino lo stesso nome, come nel caso di più cognomi. Per legge, può sposarsi in Italia anche chi è rifugiato politico, a cui è sufficiente presentare un certificato che attesti la sua condizione di rifugiato rilasciata dall’Alto Commissariato.

Requisiti particolari: Minori e Matrimoni precedenti

Esistono poi casi specifici in cui la legge italiana richiede requisiti aggiuntivi, anche ai cittadini stranieri, affinché un matrimonio sia legalmente valido:

  • Le persone divorziate, ad esempio, non possono sposarsi prima dei trecento giorni dall’ emissione del decreto di divorzio;
  • nel caso di una persona vedova, sono richiesti il certificato del primo matrimonio ed il certificato di morte del coniuge deceduto;
  • In caso di matrimonio tra minori stranieri, la legge italiana richiede l’autorizzazione del Tribunale dei minori (la coppia deve avere almeno 16 anni altrimenti non può convolare a nozze).
  • Una documentazione a parte potrebbe essere richiesta nel caso in cui due stranieri vogliano celebrare un matrimonio di culto cattolico. Ad esempio, un certificato che attesti la frequenza ad un corso prematrimoniale o, talvolta, un permesso del ministro locale per la validità del rito.