Tutte le tradizioni per un matrimonio all’Italiana
5 aprile 2019
L’Italia è un paese ricco di usanze e tradizioni, soprattutto per quanto riguarda i matrimoni. Oggi a sentir parlare di tradizioni si storce subito il naso, si preferisce essere liberi di fare quel che si vuole, sia per quanto riguarda la scelta dell’abito, che per tutto il resto. Nonostante tutto alcuni singolari riti vengono ancora rispettati dai giovani sposi, che visto l’importanza del matrimonio, decidono di essere tradizionalisti almeno quanto lo sono stati i loro genitori. Ecco allora una lista di tutti i riti propiziatori per credenti e non del classico matrimonio all’Italiana.
1. L’abito della sposa
Secondo la tradizione l’abito della sposa deve essere bianco, il favorito dalla sorte, poiché altri colori hanno un significato diverso: l’avorio preannuncia una vita turbolenta, il blu indica che la sposa è sincera, il rosa preannuncia una perdita economica, il rosso indica che la sposa è pronta per l’aldilà, il giallo significa che la sposa non ha molta stima di sè, il verde indica una sposa timida, mentre il nero che la sposa è pentita.
Ma le tradizioni non si fermano alla scelta del colore dell’abito: la sposa non deve mai specchiarsi con l’abito indossato il giorno del matrimonio e se proprio vuole farlo deve prima togliersi un orecchino e una scarpa. Inoltre, gli invitati non possono indossare un abito bianco o nero, anche se ultimamente, il nero è molto utilizzato soprattutto per i matrimoni serali.
2. I riti del bouquet e del velo
Per quanto riguarda le tradizioni legate al bouquet ci sono due diverse correnti di pensiero: la prima vuole che a regalare il bouquet sia il futuro marito, che fa recapitare il bouquet alla sposa la mattina stessa del matrimonio come ultimo regalo da fidanzati; secondo un’altra tradizione, più diffusa al sud, è la suocera che regala il bouquet alla sposa e lo consegna lei personalmente il giorno delle nozze. Un altro compito della suocera è quello di appuntare il velo, anche questo regalato da lei, sul capo della sposa. Il bouquet deve poi essere lanciato alla fine della cerimonia verso un gruppo di donne nubili e colei che lo prenderà, sarà la prossima a sposarsi.
3. Bomboniera e confetti
Tradizione tipica francese, la bomboniera arriva in Italia solo nel 1700 con le nozze del Principe di Napoli, Vittorio Emanuele e Elena del Montenegro. All’epoca di trattava di un’usanza tipica dei nobili che portavano con loro dolciumi vari a base di zucchero per donarli, in segno di ringraziamento a tutti gli invitati del ricevimento. Oggi secondo la tradizione, le bomboniere devono essere uguali per tutti e in cristallo, argento o limoges.
Ad accompagnare le bomboniere ci sono i confetti e anche per questi ci sono delle regole ben precise. Il numero di confetti deve essere sempre dispari e di solito si mettono 5 confetti che simboleggiano salute, ricchezza, felicità, lunga vita, fertilità e spiritualità. Un’altra antica tradizione, ormai superata dalla cosiddetta confettata, prevedeva che lo sposo, dopo il taglio della torta girasse tra i tavoli con un vassoio carico di confetti e che la sposa con un cucchiaio d’argento li servisse agli invitati sempre in numero dispari.
4. Taglio della cravatta e lancio della giarrettiera
Si tratta di un’usanza poco apprezzata, ma in alcune zone d’Italia è ancora molto in voga: il taglio della cravatta. La cravatta dello sposo viene tagliata in piccoli pezzi e ogni lembo viene donato agli uomini in cambio di una donazione in denaro. Più sarà alta la donazione, più grande sarà il lembo di stoffa donato. Il lancio della giarrettiera, invece, rievoca un’antica tradizione che vedeva i parenti entrare nella camera degli sposi e raccogliere alcuni indumenti, tra cui la giarrettiera, per accertarsi che il matrimonio fosse stato effettivamente consumato. Attualmente è lo sposo prendere la giarrettiera e lanciarla verso gli uomini celibi. In mancanza della giarrettiera si usa lanciare la scarpa destra della sposa.
5. Le damigelle
Che siano bambine o adulte non importa, ma guai a non avere le damigelle! Gli antichi egizi credevano che il giorno delle nozze gli spiriti maligni si riunissero nel luogo del matrimonio per rovinarlo. La presenza delle damigelle, vestite con abiti eleganti e riunite intorno alla sposa, serviva per confondere ed evitare agli spiriti di individuare la sposa.
6. Le fedi
La fede va indossata in modo categorico sull’anulare sinistro, poiché anche questa era un’usanza degli antichi egizi. Secondo loro, proprio l’anulare sinistro, sarebbe il dito connesso ai sentimenti tramite una vena che arriverebbe direttamente al cuore. In alcune regioni d’Italia si usa incidere all’interno delle fedi i nomi degli sposi e la data delle nozze.
L’acquisto delle fedi, invece, è un compito che spetta allo sposo, ma spesso sono i testimoni a regalarle. Le fedi nuziali non devono mai essere acquistate insieme all’anello di fidanzamento, poiché sembrerebbe portare molta sfortuna. Nel caso in cui le fedi dovrebbero cadere a terra durante la cerimonia, deve essere l’officiante a raccoglierle e mai gli sposi.
7. La serenata
Tradizione tipica soprattutto della regione Campania, è la serenata. Lo sposo, accompagnato da cantanti e musicisti locali, si reca sotto il balcone o la finestra dell’amata e aspetta che si affacci. Durante la serenata accorre tutto il vicinato, insieme ad amici e parenti degli sposi che resteranno anche per il ricco buffet offerto dalla famiglia della sposa.
8. La preparazione del letto nuziale
Tra i rituali più importanti in vista del giorno delle nozze c’è la preparazione del letto nuziale, primo letto. A pochi giorni dal matrimonio, le amiche nubili della sposa devono sistemare il letto. A dare loro indicazioni di solito c’è la mamma della sposa che porta con sè anche il corredo e lenzuola pregiate con cui sistemare il letto. In alcune regioni è usanza disporre su di esso riso, grano e petali di rose.